Ci sono tre parole per definire la tua casa?
Calore, ricordi, tranquillità. 

Ti rifai sempre il letto?
No, ma non lo dire a mia madre.

Cosa osservi dalla finestra?
Il mio metro quadro di giardino con il mio acero rosso.

Chi non inviteresti mai?
Persone troppo conformi, standardizzate e formali.

Cosa noti nelle case degli altri?
Il loro percorso di vita negli oggetti esposti, negli arredamenti, nei quadri, nei libri, nei dischi, nelle atmosfere in cui ti ritrovi.

Hai un nascondiglio segreto?
Sì, ma ci tengo “roba” che non uso.

Quale animale non domestico vorresti tenere in casa?
Un pipistrello, si mangerebbe naturalmente le zanzare e …mio marito

Di cosa parli in ascensore?
Se ci riesco di niente (ma vivo in una piccola porzione di 4 casette a schiera quindi per fortuna per andare a casa non lo devo usare).

Che scusa trovi per non uscire?
“Ho voglia di stare a casa a fare le mie cose” (collane,  collanine, sculture’ candele e quant’altro; il mio garage è  un laboratorio creativo).

Scarpe, ciabatte o piedi scalzi?
Ciabatte fresche e comode in estate e molto coccole in inverno. Di solito prediligo quelle in pelle morbida che compro durante i miei viaggi.

Quale accessorio per la casa non compreresti mai?
Un trita rifiuti da lavello.

Da quanto tempo non pulisci la cucina?
A casa mia mi piace vivere. Per le pulizie, dal mio primo stipendio, pago qualcuno. Quindi a fondo una volta alla settimana  ma se sporco pulisco.

Casa nel caos e arrivano ospiti inattesi. Che fai?
Apro, chiedo scusa per il disordine, se ho tempo nascondo le vergogne in un armadio e poi mi rilasso. Gli amici si sa capiscono.

La cucina è fatta solo per cucinare?
Si ma è il regno di mio marito. Se cucina lui non ci posso entrare … ma mangio da Dio.

Cosa scriveresti sul citofono al posto del cognome?
Ci metterei il mio logo o un bel disegno.

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