Ci sono tre parole per definire la tua casa?
Nido, disinibizione, calore
Ti rifai sempre il letto?
Sempre, la freschezza dell’accoglienza del letto per me è vitale per un sonno piacevole.
Cosa osservi dalla finestra?
Mi piace osservare le case e le persone che le abitano, oltre alle relazioni che avvengono in strada.
Chi non inviteresti mai?
Taz il diavolo della Tasmania, perché farebbe un disastro.
Cosa noti nelle case degli altri?
Noto spesso cosa c’è al centro della parte più vissuta della casa (il soggiorno, la stanza se si è in una casa condivisa): una tv, una libreria, dei cd? Questo ci dice molto sulle persone che abitano quella casa.
Hai un nascondiglio segreto?
No, non sento la necessità di avere nascondigli in casa.
Quale animale non domestico vorresti tenere in casa?
Un panda
Di cosa parli in ascensore?
Non amo conversare in ascensore, al massimo chiedo “che piano?” e saluto gentilmente.
Che scusa trovi per non uscire?
Non mi piace trovare scuse, se non ho voglia di uscire mi rispetto e lo comunico. Ma ci sono alcune finte scuse che uso, giocando con persone con cui ho confidenza, del tipo: “non posso lasciare l’ombrello da solo in casa”, “non posso, mi scade lo yogurt”, “non posso questa sera, il divano ci rimarrebbe male”. Quando, però, non ho confidenza, se necessario, propongo un banale “ho avuto un contrattempo”.
Scarpe, ciabatte o piedi scalzi?
Rigorosamente a piedi scalzi, da buona tradizione orientale.
Quale accessorio per la casa non compreresti mai?
L’attaccapanni o appendiabiti, tipo a palo, detto anche “uomo morto”.
Da quanto tempo non pulisci la cucina?
Da un paio di giorni.
Casa nel caos e arrivano ospiti inattesi. Che fai?
Velocemente e con disinvoltura, metto ordine nella parte della casa dove passeremo il tempo. Il resto della casa diventa “ dimenticatoio”.
La cucina è fatta solo per cucinare?
No, è fatta per stare mentre si cucina, magari con un po’ di musica in sottofondo.
Cosa scriveresti sul citofono al posto del cognome?
“Citofonami”